giovedì 17 settembre 2009

Persone

Mi capita spesso di osservare le persone. Reali, dei film, conosciute, ignote, amiche, conoscenti, parenti, lontane, vicine, simpatiche, antipatiche...
Mi fermo fisicamente e mentalmente per osservarle, scrutarle, analizzarle, categorizzarle. Ne osservo il volto, l'aspetto, i gesti, gli occhi. Ne ascolto la voce, i discorsi, le singole parole.
Mi accorgo che ci sono dei tipi: fisici, con tratti del volto, del corpo affini ; gestuali: con movenze, posture e gesti quasi identici; caratteriali: con azioni, reazioni, atteggiamenti uguali. Infine ci sono i tipi mentali che pensano, vedono il mondo, se stessi e gli altri nello stesso modo.
Al di là della prima ossservazione e catalogazione che istantaneamente e spontaneamente avviene nella mia mente, subito nasce in me l'interesse a conoscere il pensiero, la vita, le emozioni di alcune persone che per un qualche motivo, spesso anche a me ignoto, mi colpiscono e si insinuano nella mia mente.
Amo le persone e i loro vissuti e magmi interiori.
E sembra che loro amino me.
Anche loro, infatti, (non tutte, ma solo alcune, sempre per quello stesso ignoto motivo per il quale capita a me) sono come attratte dal mio amore per loro e mi si avvicinano e mi si raccontano. Si denudano dinanzi al mio amore per loro.
Io, allora, da un lato ho la possibilità di conoscerle e di osservarle nei loro pensieri ed emozioni e stati d'animo più reconditi, dall'altro ho un nuovo oggetto d'indagine: questa strana reciproca attrazione tra persone.
Questo dialogo tra nudità che si denudano sempre di più l'una dinanzi all'altra. Questo legame neonato ma già vitale e forte che si rafforza sempre più mentre le voci, i vissuti e le emozioni si intrecciano e si abbracciano sempre più.
E la mia vita entra nella loro e la loro irruentemente nella mia.
Perchè questo mi accade: vivo più vite. Sono empatica e sento ciò che le persone che mi circondano e con le quali, per quel motivo che non so, stringo un forte legame sentono. Vivo con loro ciò che loro vivono. Vedo con i loro occhi. Gioisco per le loro gioie. Piango e sono lacerata dai loro dolori.
Il motivo?
Non l'ho mai scoperto.
Altruismo? Non ci credo. L'altruismo è solo una forma di egoismo (come diceva Nietzsche).
E' una specie di legame primordiale che avverto tra me e le persone e i miei simili (soprattutto quelli che per un qualche motivo non ben identificato sono più simili a me di altri) che mi fa sentire ciò che la loro pelle sente, il loro cuore prova, la loro mente partorisce.
E quando non sono con me, in tutti i sensi in cui con me si può intendere, mi sento incredibilmente sola. Non più abituata a vivere una sola vita, a non sentire un legame tanto inspiegabile quanto forte con altri che sono per me soltanto persone.

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