Non pensavo fosse possibile. Non pensavo fosse possibile per me.
Non pensavo di poter essere così.
di saper sorridere
di saper sognare
di saper improvvisare
di potermi stupire davvero
di te,
di me stessa.
Non pensavo nemmeno
di poter stare tanto male
di poter cadere improvvisamente dal decimo piano e di sentire le ossa scricchiolare frantumandosi in mille pezzi contro il duro suolo.
Non avrei mai pensato
di poter e saper essere tanto felice
da dimenticarmi di mangiare, di bere, di vivere la mia vita, di assolvere ai miei doveri, di chiamare mio padre, di tornare a casa la notte,
da dimenticarmi di me stessa, dell'involucro di me stessa,
per far vivere il nucleo, il cuore pulsante, nascosto, latente, a lungo imbavagliato e incatenato in una fredda armatura.
Non immaginavo fino a un minuto fa
di pensare e scrivere qui queste parole
di ammettere a me stessa prima che ad altri tutto questo
di sentire tutto questo
di essere capace di sentire tutto questo.
Non sapevo chi fossi.
Ora so chi è Claudia.
Cosa può provare Claudia.
Cosa può fare Claudia.
E lo so grazie a te
che hai fatto emergere la me celata e sconosciuta a me stessa.
