giovedì 17 settembre 2009

Da attrice a spettatrice.

Un evento può deformare il passato. Può imbruttire anche i ricordi più belli, più emozionanti, più amati da noi, protagonisti di un tempo e spettatori di oggi.
Un intoppo nello svolgimento della trama, oltre a determinare inevitabilmente un certo finale imprevisto o mai augurato, riscrive la trama già narrata.
Da protagonisti della storia, diventiamo passivi e impotenti spettatori della nostra stessa vita, che non possiamo in alcun modo ridirigere nella direzione per la quale abbiamo agito attivamente finora. O almeno credevamo di aver fatto. Magari invece agivamo proprio nel senso opposto senza rendercene minimamente conto e ora malediciamo gli altri protagonisti,le cui azioni erano forse solo reazioni.
Vogliamo consolarci così?
Ci proviamo.
Proviamo a dire che così doveva andare, che c'era un disegno, un destino o che,se è accaduto,certamente vi abbiamo contribuito anche noi, seppur inconsapevolmente.
Ma tutto ciò è sufficiente a darci anche solo un leggero sollievo dal nostro odio per le azioni altrui (o per il destino, che dir si voglia)?
Da attrice a passiva spettatrice.
E' la frase che ronza nella mia mente, anzi che sbatte contro le pareti marmoree della mia mente.
Credevo di essere attrice, ma sono sempre stata solo passiva spettatrice. E' la frase che sbatte subito dopo.
Vero?
Non lo saprò mai, perchè le storie non finiscono, non si concludono mai, ma sempre si interrompono, come mi scrisse anni fa il mio professore di filosofia del liceo.
Verissimo.
Le trame non conducono mai ad una meta, ma muoiono prima. Il finale c'è, ma sarebbe sempre potuto essere un altro. Diverso. Lieto. Triste.
Non lo sapremo mai. Altro pensiero che sbatte nella mia mente.
Non poterlo sapere mai.
E se avessi detto... se avessi fatto... se non avessi pensato... se non avessi saputo... se avessi aspettato... se avessi insistito...
Maledetti congiuntivi trapassati dell'irrealtà!
Maledetti rimpianti. Altrettanto maledetti i rimorsi.
"Meglio avere rimorsi che rimpianti!" mi disse un giorno caldo e assolato un amico, una persona che ama fare della propria vita un'opera d'arte.
"Fai sempre tutto il possibile!" era il suo messaggio. Meglio i rimorsi per aver fatto qualcosa che non i rimpianti per non aver fatto qualcosa.
Ho messo in pratica il suo insegnamento: cerco di non avere mai rimpianti. Cerco di essere un'attrice attiva della piece teatrale della mia vita.
Inevitabilmente sono anche spettatrice delle azioni altrui, che agiscono su di me e determinano il finale della mia trama.
Però non ho rimpianti, perchè le scelte che conducono a quel finale non sono mie.
I rimpianti o rimorsi non saranno nemmeno miei. Ronzeranno, anzi sbatteranno nella mente dell'altro attore/attrice, che sarà anche passivo spettatore delle proprie azioni.
Io avrò fatto di tutto, ma poi inevitabilmente da attrice sarò diventata spettatrice.

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