giovedì 17 settembre 2009

Amore

Amore.
Una parola usata e abusata nella quale non ho mai creduto fino in fondo.
Cos'è? Qual è la sua definizione? Quali le sue caratteristiche?
Affetto? Passione? Bisogno? Attrazione? Complicità? Intuizione? Magia?
Una sfilza di parole un po' vuote, un po' vere, viste, vissute, sentite, usate.
Oggi credo che l'amore esista.
Tutto è amore.
La vita delle persone è un reticolo d'amore, anzi di amori che si intrecciano e che tessono l'io e lo formano, plasmano, delimitano, colorano.
Ci sono gli amori tradizionali, quelli per i genitori, per i fratelli, per i nonni e gli zii e i cugini. Poi quelli per le amiche e gli amici, diversi, con millimetriche sfumature di intensità, colore, toni. L'amica e l'amico senza il quale non respiri è uno, massimo due; quello, poi, sulla cui spalla piangi e i cui occhi ti denudano e le cui mani toccano la tua anima è uno. E tu lo ami come fosse te stesso.
C'è, poi, il tuo partner, la tua metà, il tuo compagno di vita, il tuo sostegno e appoggio e il tuo cucciolo e tesoro... lo ami come nessuno, se non lo senti non vivi, ti manca l'aria, ti senti un pesce fuor d'acqua. Saresti disposto a tutto per lui.
Ma sul più bello, quando più lo ami e ti ama, quando più vi capite e intuite i vostri pensieri, quando un suo gesto è vita per te e il tuo gesto è atteso e desiderato da lui, quando i vostri occhi parlano e le vostre mani si amano, quando i corpi si chiamano da lontano, quando le menti si abbracciano... rinunciate a lui.
Gli anteponete qualcosa e lo perdete.
Perchè diciamo di amare e di non poter vivere senza qualcuno e poi non siamo capaci di rinunciare a tutte le altre cose per l'unica che ci rende veramente vivi?
Perchè per vivere o vivere meglio di fatto moriamo dentro?

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